La tradizione della corona dell’Avvento ha una storia relativamente recente che si può leggere qui.
In casa nostra è stata introdotta per la prima volta l’anno scorso, ma solo quest’anno abbiamo provato a farla rispettandone in pieno la simbologia.
Intanto, la corona deve essere di forma circolare, a significare certamente la ciclicità dell’anno solare e delle stagioni, ma a ricordare anche che noi cristiani attendiamo il Natale, festa della prima venuta di Cristo, e contemporaneamente ne attendiamo il ritorno alla fine dei Tempi.
Inoltre la corona deve essere di abete o altro arbusto sempreverde (possibilmente senza fiori), a indicare la vita che non soccombe neppure nel cuore dell’inverno.
Deve prevedere 4 candele, una per ogni domenica di Avvento, preferibilmente di colore viola (è il colore liturgico dell’Avvento, tempo di penitenza e di attesa), anche se il rosso è molto diffuso. Facoltativa, può essere posta una candela bianca al centro, da accendere il giorno di Natale.
Le candele vengono accese dal più piccolo della famiglia (attendiamo un Bambino), una per ogni domenica e ciascuna ha il suo simbolismo e il suo nome specifico.
La prima è la candela del profeta Michea, che aveva predetto che il Messia sarebbe nato a Betlemme e simbolizza la speranza.
La seconda è la candela di Betlemme e simbolizza la chiamata universale alla Salvezza.
La terza è la candela dei pastori venuti ad adorare il Bambino e simbolizza la gioia.
La quarta è la candela degli Angeli presenti a vegliare sulla capanna e simbolizza l’amore.
Ovviamente, le accenderemo una a settimana, da domenica prossima, e nell’accenderle ne racconteremo il significato. Inoltre qui già fervono prove di canti, poesie, recite e musiche natalizie, quindi la colonna sonora dovrebbe essere assicurata.
Ed ecco qui la nostra corona:
(Anche se nella foto non risalta bene, le candele sono di un bel viola profondo)