Archivi del mese: novembre 2009

Avvento


Quest’anno le decorazioni del nostro albero sono di legno e di carta. I colori: bianco e rosso. Cuori e uccellini di legno, alci di cartoncino rosso e “fiocchi di neve” di carta velina bianca. Questi ultimi sono stati fatti da noi, visti in una rivista di arredamento, in una casa svedese, e subito copiati.
Si prendono alcuni fogli di carta velina grandi come un comune foglio da disegno (noi avevamo un foglio grande e lo abbiamo ripiegato più volte e poi tagliato). Con matita e righello si traccia una riga a circa tre centimetri da uno dei lati lunghi. Poi si ritaglia la carta a striscioline (nel verso dei lati corti) arrivando fino al segno di matita. A questo punto si arrotola il lato non ritagliato e si fissa con del filo di ferro piuttosto sottile, lasciando un occhiello per appendere i fiocchi all’albero. Fatto.
Abbiamo poi allestito una casalinga ghirlanda dell’Avvento, con quattro candele, qualche foglia d’edera dal nostro balcone e quattro pigne. Le candele saranno accese progressivamente ad ogni domenica di Avvento.
Oggi ho anche montato il mio enorme calendario dell’Avvento. Siamo già in pieno clima natalizio…

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Giveaway di Sybille

Segnalo il giweaway di Sybille, che disegna bellissime cartoline. Lo trovate qui e avete tempo fino a giovedì 26 novembre.

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Superga





Nel fine settimana mio marito aveva un impegno a Roma, così sono rimasta sabato e domenica sola con i bambini. Il sabato è stato piuttosto routinario (compiti, catechismo, calcio…), la sera ci siamo fatti le piadine con formaggi e affettati, tanto per dare un tocco di entusiasmo (dei bambini) alla (mia) poca voglia di cucinare.
Domenica ci siamo invece equipaggiati per una mini-avventura; abbiamo preparato uno zainetto contenente: bussola, macchina fotografica, binocolo, cartina, bottigliette d’acqua, busta di stoffa per la raccolta di eventuali “tesori”, piccolo kit di pronto soccorso, salviette, mantelle per la pioggia e mio portafoglio.
Abbiamo calzato i nostri scarponcini, ci siamo infilati i maglioni più pesanti e siamo andati prima a Messa, poi abbiamo mangiato un boccone al volo in un bar della zona, per poter finalmente montare in macchia e raggiungere la stazione di Sassi, dove parte il trenino a cremagliera originale dell’Ottocento, conosciuto dai torinesi come “la dentiera”. La stazione è un piccolo gioiello liberty, nel quale da pochi anni è stato aperto un ristorante. Abbiamo fatto i biglietti, una foto prima di partire e… via che si sale verso la basilica di Superga. Il tragitto dura poco più di venti minuti, immerso nello splendido panorama del parco della collina torinese.
E già questo ci è molto piaciuto. Il trenino è rosso e ha gli interni originali in legno e ottone.
Arrivati a destinazione, ci siamo purtroppo accorti che a questa altitudine (non è molta, ma siamo pur sempre in cima a una collina) c’è molta più nebbia che in pianura. Ci siamo avvicinati alla basilica quasi a tentoni, immersi in una specie di atmosfera irreale, e ce la siamo trovati davanti all’improvviso. All’interno è possibile fare la visita guidata alle tombe della famiglia Savoia ma Giorgio, preso dal terrore per la furia didattica di sua madre, ha subito messo le mani avanti: niente visite guidate (e poi lui vuole fare delle foto, e dentro non è permesso). Così ci teniamo sui sentieri esterni e raggiungiamo il luogo dove cadde l’aereo che trasportava il “Grande Torino”. Anche se in famiglia siamo un po’ juventini, un po’ milanisti, più il papà interista, i bambini sono rimasti molto colpiti dalla storia della tragedia aerea.
Abbiamo continuato il giro raccogliendo soprattutto pigne cadute (servono a Caterina per un suo progetto a scuola), poi ci siamo rifugiati nel centro visite del parco, dove ci sono dei percorsi didattici sensoriali per il riconoscimento degli elementi costitutivi del parco (odori, forme, orme, cortecce da toccare, versi di animali e di uccelli), nell’attesa del trenino per il ritorno. Altri venti minuti e siamo di nuovo in pianura.
Ritorno a casa verso le 17, io mi dedico a qualche preparativo per la settimana, mentre loro fanno una gara di ballo (a turno uno sceglie un brano musicale e balla, gli altri gli danno un voto da 1 a 10 e dopo qualche round si conta chi ha raggiunto il punteggio più alto). A parte una fiera protesta di Marco, che gli permette di passare dal terzo al secondo posto, il pomeriggio continua così, in attesa del ritorno del papà.
Mi hanno tutti chiesti di rifarlo ancora: segno che la giornata è piaciuta, no?

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Dacorazioni natalizie/1

Ci sono poche cose che mi piacciono come decorare la casa per Natale, così come mi piace togliere tutto velocemente una volta passate le feste e riporre ordinatamente ogni pallina, ogni fiocco, ogni festone.

Le decorazioni che ho montato oggi hanno ormai 3-4 anni, sono stare realizzate da me in cartoncino bianco, usando dei modelli che venivano dati come inserti di un giornale (mi dispiace, ma proprio non ricordo quale). Ho semplicemente riportato il disegno, ritagliato le sagome con attenzione e poi ho dato una mano di pittura acrilica bianca, per rendere il cartoncino più opaco e consistente. Basta applicare un piccolo foro su ogni sagoma e far passare del filo di nylon (tipo quello da pesca) per poterle appendere dove si vuole.
Quest’anno le decorazione pendono nel varco tra l’ingresso e la sala, ma vanno altrettanto bene appese ai bracci di un lampadario o nel vano delle finestre.

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Presepe


Oggi Caterina non è andata a scuola, non si sa se per un lieve mal di pancia che accusava o se per la supplente di matematica non proprio simpatica. Anch’io sento i primi sintomi dell’influenza, che non si capisce se vuole esplodere oppure no. Così, per coccolarci e consolarci, abbiamo pensato di fare insieme un’attività calma, ma che ci desse soddisfazione. Abbiamo tolto dalla scatola i pezzi del Presepe, li abbiamo sistemati e ci siamo divertite a dipingere lo sfondo. Gli anni scorsi compravamo uno sfondo di quelli che si trovano nei supermercati: un foglio di carta blu metallizzata cosparso di stelle.
Il nostro nuovo sfondo invece è molto più raffinato, ci sono: un’oasi con le palme, un corso d’acqua, il deserto, un villaggio, dei monti in lontananza, il cielo e le stelle, oltre -ovviamente – alla stella cometa. Abbiamo usato i pastelli larghi della Stockmar, che permettono di coprire velocemente ampie superfici, aggiungendo qualche particolare dipinto con le tempere.
Nella mangiatoia abbiamo messo alcuni fili d’erba che avevamo raccolto nei giorni scorsi e lasciato seccare proprio a questo scopo, nell’angolo in fondo alla stalla si vede una copertina di lana rossa che ora nasconde Gesù Bambino, e che poi lo coprirà quando sarà deposto nella sua culla. Adoro il nostro nuovo Presepe di legno, che ha sostituito quello vecchio in plastica. Manca solo qualche animale, spero di provvedere al più presto.

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Il Giveaway di Claudia

Claudia ha realizzato un tutorial per realizzare bambole Waldorf e per l’occasione propone nel suo sito un Giveaway. Lo segnalo volentieri e ovviamente proverò a partecipare!

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Natale: pronti, partenza… via!


Una delle nostre tradizioni natalizie è il nostro enorme calendario dell’Avvento. L’ho realizzato qualche anno fa in pannolenci, con grandi tasche capaci di contenere 5 dolcetti o piccoli regali ciascuna. Quest’anno conterrà (non necessariamente in questo ordine):
– matite in legno colorate
– piccoli block notes a spirale
– canditi tradizioniali a bastoncino
– caramelle rotonde con cuore fragoloso
– piccoli quadernetti rossi molto minimal
– gelatine colorate
– caramelle goleador alla coca-cola
– gelatine agli agrumi a forma di ghiacciolino
– piccole coccinelle adesive in legno
– gomme a tubetto: si aprono come un rossetto man mano che si consumano
– magneti a forma di animali buffi
– striscia di caramella alla fragola
– ombrellini di cioccolato
– gianduiotti
– segnalibri fatti con stoffa di kimono riciclata
– caramelle frizzanti
– set di timbri con lettere dell’alfabeto e numeri
– scriscia di caramelle alla coca-cola
– caramelle gommose di Lupo Alberto
– “Babbi Natale” di cioccolato
– cuori rossi di cioccolato
– set di timbri con vari fiocchi di neve
– minuscoli post-it
– cioccolatini cremini
Inoltre stiamo preparando facili decorazioni per l’albero in carta velina, ho rispolverato e tengo a portata di mano la ricetta dei miei biscotti alla cannella e scorze di arancia, abbiamo raccolto dell’erba che sta seccando per riempire la mangiatoia del Presepe, ho acquistato tutti i regali di Natale (tranne quelli dei bimbi)… insomma, fervono i preparativi!

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Ricordi di Provenza




E’ assolutamente il posto in cui vorrei essere. In cui adoro tutto: la cucina, i paesaggi, la luce…

Dove c’è il monastero che amo, dove ci sono case tra gli ulivi, mercatini da esplorare, semplici mobili di legno dipinto…
Oggi abbiamo avuto la conferma che la casa di Caromb è prenotata a nostro nome anche per la prossima estate. Un’estate così lontana da suscitare una malinconia senza fine, da lasciarmi a fantasticare sulle combinazioni della vita che ci permetterebbero di andare a vivere lì… una rêverie senza senso, e che fa solo male. Lo so, ma non riesco a cacciarla.

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16 anni non convenzionali

16 splendidi, complicati anni.
E’ stato un compleanno atipico, è vero: abbiamo scoperto che mezza famiglia è infestata dai pidocchi e G., con i suoi lunghissimi capelli (per fortuna non infestati!), mi ha aiutato in una delle giornate più campali degli ultimi mesi: trattamento e ispezione di tutti i fratellini (e nostro vicendevole), 60 chili di bucato da gestire (lenzuola, vestiti, cappelli, asciugamani, accappatoi… ), una cena di compleanno da preparare, fratellini noiosi e annoiati da animare. Per me è stato a suo modo istruttivo (ho scoperto le lavanderie a gettoni con le super-asciugatrici da 16 chili di carico!).
Per G. una faticaccia e uno stress, me ne rendo conto. Spero almeno in parte compensata dagli auguri, i regali, la festa di questa sera con i nonni e con il suo fidanzatino, la festa di domani con gli amici. Certamente memorabile… questa sera non diremo “cento di questi giorni”, ma infine sarà un altro episodio da rievocare con ironia.
E’ un periodo duro, lo so. E a volte io sono una madre dura. Però vedo tutte le doti, gli slanci, i buoni propositi. Vedo l’impegno e le pigrizie, gli slanci e gli egoismi… i suoi e i miei. So che in questo periodo sono troppo stanca, troppo nervosa, ma spero che riusciremo a ricomporre il tutto nel tempo. L’amore copre ogni cosa, è la mia sola speranza e al momento la mia unica strategia.
Ancora buon compleanno, amore mio!

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San Martino di Tours


Oggi è San Martino, monaco e vescovo. Il primo santo non martire ricordato dalla liturgia.

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