Un programma per il catechismo

(San Martino di Tours, disegnato da Marco, 6 anni)

“(…) L’età della discrezione per la Comunione è quella in cui il fanciullo sa distinguere il Pane eucaristico dal pane comune e materiale, da potere divotamente accostarsi all’altare. Non si ricerca dunque una perfetta conoscenza in materia di fede, essendo sufficienti pochi elementi, cioè una qualche cognizione; né è necessario il pieno uso della ragione, bastando un uso incipiente, cioè un cotal quale uso della ragione. Laonde protrarre in lungo la Comunione e fissar per essa un’età più matura, è uso del tutto riprovevole e condannato più volte dalla Sede Apostolica.”

(Decreto Quam singulari, emanato da San Pio X l’8 agosto 1910)

Sarò io che prendo le cose troppo sul serio, ma da giorni cerco di stilare un programma per il catechismo di Giorgio (in preparazione alla prima Confessione e alla prima Comunione) e per quello di Caterina (in preparazione alla Confermazione). Il punto è che il catechismo ufficiale che dovrei usare è talmente vago, che non capisco neppure quali temi vuole affrontare. Ci sono una serie di frasi generiche inanellate in modo talmente fumoso da dare un senso di vuoto assoluto. Caterina, poi, mi ha fatto cordialmente notare: ma quanti bambini che ridono dobbiamo colorare ogni anno? E  – bisogna ricordarlo – lei è quella che AMA colorare, stendo un velo pietoso sui commenti di Giorgio.

Forse non sono moltissime le famiglie che decidono di fare il catechismo in casa, ma credo che molte di più siano quelle che amerebbero poter seguire i propri figli in questo percorso, verificando che apprendano le nozioni basilari della fede (e magari che non venga loro insegnata direttamente l’eresia, come – ahimé – succede talora).

Ho detto talmente tante volte che la famiglia è il responsabile finale dell’educazione dei figli (sia quando se ne occupa direttamente, sia quando sceglie la scuola, i catechisti…), che non parrà certo strano che tale responsabilità io la applichi anche (soprattutto) all’educazione religiosa.

Cosa deve sapere dunque un bambino per potersi accostare ai sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucarestia?

1. Distinguere il pane comune dal Pane eucaristico

2. Conoscere i due principali misteri della fede:

– Unità e trinità di Dio

– Incarnazione, passione, morte e resurrezione di Cristo

3. Conoscere i due comandamenti dell’amore:

– Amerai Dio con tutto il tuo cuore, tutta la mente e tutta l’anima

– Amerai il prossimo come te stesso

Se i bambini vivono in famiglie cattoliche, è possibile che abbiano queste nozioni (con un grado di approfondimento adeguato alla loro età) tra i cinque e i sei anni. Anzi, conosceranno anche il Natale e la Pasqua, avranno imparato qualche preghiera, avranno appreso di avere un angelo custode, sapranno qualche episodio della vita di Gesù. Che senso ha procrastinare oltre? Fino a 8/9 anni?

Personalmente ritengo che la prassi attuale sia dovuta a una scarsa fiducia (anche di una parte del clero) nella Grazia che deriva dai sacramenti, unita alla constatazione che la maggior parte delle famiglie che iscrivono i figli al catechismo NON è cattolica, o meglio: non lo è in modo profondo e consapevole, quindi bisogna iniziare un discorso da zero (attorno ai 7 anni, quando i bambini hanno imparato a leggere e iniziano la frequenza del catechismo). Insomma, si tratta di tenere il minor profilo possibile (altrimenti, a dichiarare in toto la dottrina cattolica, si urtano mille sensibilità), nel più lungo tempo possibile (il sottotesto è: non appena avrete ricevuto i sacramenti sparirete per sempre, lo sappiamo, quindi ce la prendiamo comoda).

Da queste riflessioni è scaturito un programma di catechismo graduale, a partire dai 4 anni fino ai 12, che non richiede nessun testo particolare (almeno nei primi anni), se non una Bibbia, un Catechismo della Chiesa cattolica (eventualmente sotto forma di Compendio), alcune schede che ho preparato (alle quali inserisco direttamente il link nel testo – e altre ne ho in programma) e la possibilità di accedere alle vite di alcuni santi (si veda ad esempio il sito Santi e Beati).

Questo lavoro è stato fatto per me stessa e per i miei figli e può contenere degli errori (che spero di correggere in corso d’opera) ma, come in altre occasioni, mi piace condividere (sono molto graditi commenti, consigli, correzioni).

Il primo anno si dovrebbe parlare di alcune cose elementari, come il Natale a la Pasqua, in modo del tutto adeguato al livello cognitivo dei bambini. Negli anni seguenti molti concetti vengono ribaditi, con un sempre maggior grado di approfondimento, mentre i nuovi concetti sono evidenziati in grassetto, in quanto rappresentano un programma più specifico dell’anno in corso.

Per le preghiere, si può vedere qui.

Programma catechismo


4 anni

Ascolto di episodi della Bibbia in famiglia (Adamo ed Eva, Noè, Mosè)

Episodi della vita di Gesù, in particolare racconto di Natale, Pasqua e parlare di Maria.

Racconto di vite di santi: san Giorgio, san Francesco, san Martino, san Michele, san Benedetto.

Preghiere del mattino e della sera, preghiere dei pasti.

L’angelo custode.

5 anni

Ascolto della Bibbia in famiglia (Adamo e Eva, Caino e Abele, Noè, Abramo, Mosè).

Episodi della vita di Gesù, in particolare racconto di Natale, Pasqua e parlare di Maria.

Racconto di vite di santi: san Giorgio, san Francesco, san Martino, san Michele, san Benedetto e santa Scolastica.

Preghiere del mattino e della sera, preghiere dei pasti.

L’angelo custode.

Spiegare il segno della croce (Padre, Figlio e Spirito Santo)

Dio ci vuole bene.


6 anni

Ascolto della Bibbia in famiglia (Adamo e Eva, Caino e Abele, Noè, la torre di Babele, Abramo,  Giuseppe, Mosè, Giosuè).

Episodi della vita di Gesù, in particolare parlare dell’Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua e parlare di Maria.

Racconto di vite di santi: san Giorgio, san Francesco, san Martino, san Michele, san Benedetto e santa Scolastica,  san Tarcisio.

Preghiere del mattino e della sera, preghiere dei pasti.

Spiegare ancora il segno della croce (Padre, Figlio e Spirito Santo).

Dio ci vuole bene.

Amare Dio è amare il prossimo (parabola del buon Samaritano).


7 anni

Ascolto della Bibbia in famiglia (Adamo e Eva, Caino e Abele, Noè, la torre di Babele, Abramo, Mosè, Giosuè, Isaia, Davide).

Episodi della vita di Gesù, in particolare parlare dell’Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua e parlare di Maria.

Racconto di vite di santi: san Giorgio, san Francesco, san Martino, san Michele, san Benedetto e santa Scolastica, san Tarcisio.

Preghiere del mattino e della sera, preghiere dei pasti.

Spiegare il segno della croce (Padre, Figlio e Spirito Santo).

Dio ci conosce, ci ama, ci viene incontro. Dio ci ha amato per primo. Approfondire la creazione, il peccato originale, Caino e Abele, Abramo e Isacco, Mosé e i comandamenti, mettendo in relazione il Natale e la Pasqua con la storia della salvezza (Dio ci viene incontro).

Come rispondiamo all’amore di Dio?  “Ogni volta che avrete fatto questo a uno dei più piccoli…” (Mt 17, 1-8).


8 anni Confessione

Ascolto della Bibbia in famiglia (Adamo e Eva, Caino e Abele, Noè, la torre di Babele, Abramo, Mosè, Giosuè, Isaia, Davide, Salomone, Giobbe).

Episodi della vita di Gesù, in particolare parlare dell’Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua, Immacolata Concezione, Assunzione, Visitazione.

Racconto di vite di santi: san Giorgio, san Francesco, san Martino, san Michele, san Benedetto e santa Scolastica, san Tarcisio.

Preghiere del mattino e della sera, preghiere dei pasti.

Ripasso: Dio ci conosce, ci ama, ci viene incontro. Dio ci ha amato per primo. Approfondire la creazione, il peccato originale, Caino e Abele, Abramo e Isacco, Mosé e i comandamenti, mettendo in relazione io Natale e la Pasqua con la storia della salvezza (Dio ci viene incontro).

Come rispondiamo all’amore di Dio?  “Ogni volta che avrete fatto questo a uno dei più piccoli…” (Mt 17, 1-8),.

La Bibbia: storicità, struttura, autori, lingue in cui è scritta, trasmissione. I luoghi della Bibbia (cartina). Chi sono gli evangelisti.

Come amare il prossimo?  Il buon samaritano. Opere di misericordia corporale e spirituale.

Il decalogo (spiegare punto per punto, v. scheda su Esame di coscienza e comandamenti).

Il perdono di Dio (il figliol prodigo, il buon pastore, il fariseo e il pubblicano -Lc, 18, 9-14).

Spiegazione della confessione (v. scheda su La confessione).

9 anni  Comunione

Ascolto della Bibbia in famiglia (Adamo e Eva, Caino e Abele, Noè, la torre di Babele, Abramo, Mosè, Giosuè, Isaia, Davide, Salomone, Giobbe, Salomone, Elia ed Eliseo).

Episodi della vita di Gesù, in particolare parlare dell’Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua,  Pentecoste,  Corpus Domini, Immacolata Concezione, Assunzione, Visitazione. Atti degli apostoli.

Racconto di vite di santi: san Giorgio, san Francesco, san Martino, san Michele, san Benedetto e santa Scolastica, san Tarcisio, santa Giovanna d’Arco, san Luigi IX, san Thomas Beckett.

Preghiere del mattino e della sera, preghiere dei pasti.

Ripasso: la Bibbia, storicità, struttura, autori, lingue in cui è scritta, trasmissione. I luoghi della Bibbia (cartina), chi sono gli evangelisti.

Come amare il prossimo?  Il buon samaritano.

Il decalogo. Opere di misericordia spirituale e corporale.

Il perdono di Dio (il figliol prodigo, il buon pastore).

Spiegazione della confessione (v. scheda preparata per esame di coscienza).

Cosa chiedere a Dio?

Padre Nostro spiegato punto per punto.

Le virtù teologali: fede, speranza, carità.

Le virtù cardinali: prudenza, temperanza, fortezza, giustizia. Fare esempi di virtù scelti dalle vite di santi.

La Santa Messa: prima spiegazione.


10 anni

Ascolto della Bibbia in famiglia (Adamo e Eva, Caino e Abele, Noè, la torre di Babele, Abramo, Mosè, Giosuè, Isaia, Davide, Salomone, Giobbe, Salomone, Elia ed Eliseo).

Episodi della vita di Gesù, in particolare parlare dell’Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua, Pentecoste, Corpus Domini, Cristo Re, Immacolata Concezione, Assunzione, Visitazione. Atti degli apostoli, predicazione di Paolo.

Racconto di vite di santi: san Giorgio, san Francesco, san Martino, san Michele, san Benedetto e santa Scolastica, san Tarcisio, , santa Giovanna d’Arco, san Luigi IX, san Thomas Beckett,

santa Teresina, san Francesco Saverio, santa Maddalena.

Preghiere del mattino e della sera, preghiere dei pasti.

Ripasso: le virtù teologali e cardinali.

Il credo spiegato punto per punto.

La Santa Messa come sacrificio perfetto (v. scheda La santa Messa)): spiegazione approfondita (Abramo e Isacco, Calvario). Le parti della Messa e il loro significato. Tempi e colori liturgici.


11 anni

Lettura della Bibbia approfondita (brani di Giobbe, Salmi, un Vangelo sinottico).

Episodi della vita di Gesù, in particolare parlare dell’Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua, Pentecoste, Corpus Domini, Cristo Re, Immacolata Concezione, Assunzione, Visitazione. Atti degli apostoli, predicazione di Paolo. Le prime comunità, il monachesimo, la diffusione del cristianesimo.

Racconto di vite di santi: san Giorgio, san Francesco, san Martino, san Michele, san Benedetto e santa Scolastica, san Tarcisio, santa Giovanna d’Arco, san Luigi IX, san Thomas Beckett, santa Teresina, san Francesco Saverio, santa Maddalena, santa Caterina da Siena,  san Domenico, sant’Ignazio.

Preghiere del mattino e della sera, preghiere dei pasti.

I doni dello spirito santo, spiegati punto per punto.

Ripasso: il credo. La Santa Messa come sacrificio perfetto; spiegazione approfondita (Abramo e Isacco, Calvario). Le parti della Messa e il loro significato. Tempi e colori liturgici.

Il ruolo del Magistero ed elementi di apologetica.


12 anni Cresima

Lettura della Bibbia approfondita (Vangelo di Giovanni).

Episodi della vita di Gesù, in particolare parlare dell’Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua, Pentecoste, Corpus Domini, Cristo Re, Immacolata Concezione, Assunzione, Visitazione. Atti degli apostoli, predicazione di Paolo. Le prime comunità, il monachesimo, la diffusione del cristianesimo. Alcuni tratti di storia del cristianesimo: le persecuzioni, i concili, gli ordini religiosi, il Sacro Romano Impero, la Riforma cattolica.

Racconto di vite di santi: sant’Agostino e san Tommaso.

Preghiere del mattino e della sera, preghiere dei pasti.

Ripasso:  ancora il credo.

Il ruolo del Magistero ed elementi di apologetica.

28 commenti

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28 risposte a “Un programma per il catechismo

  1. Tiziana

    condivido pienamente e grazie per aver reso pubblico il tuo lavoro!
    io sono molto contenta che nella mia parrocchia il testo del catechismo sia il Vangelo. Perche’ lì sta l’essenza di tutto.
    Sono inorridita quando una mamma di una parrocchia vicina mi ha detto (tutta soddisfatta per altro) che il loro parraoco aveva spiegato il programma di catechismo dicendo che non si sarebbe mai parlato di Gesù … credo che ormai, soprattutto nelle grandi città, venga sentita come fondamentale l’esigenza di non “urtare” la sensibilità di nessuno.
    … e la capacità di colorare entro i margini e senza segnacci è ormai ufficialmente l’abilità più richiesta in Italia, in ogni ambito.
    buona giornata
    Tiziana

    • perfectioconversationis

      Chissà quando si renderanno conto certi sacerdoti che quello che ci si aspetta da loro è proprio che parlino di Gesù Cristo… il resto delle chiacchiere si possono trovare (e meglio) altrove.

      • gigliola

        Perchè dobbiamo criticare sempre i parroci? Non vi sembrano questi commenti un’insieme di chiacchiere? Sentiamo questo parroco, e facciamoci spiegare quello che voleva dire. Mi sembra una cosa assurda e mai sentita che un parroco illustrando un programma di catechismo dica che non si parli di nostro Signore. Forse chi ascolta non avuto l’intelligenza di capire l’essenza del discorso. Non difendo i parroci, perchè tutti possiamo sbagliare, ma non sopporto discorsi poco benevoli che vanno in giro e non trasmettono senz’altro l’amore reciproco, trasmettono secondo me solo superficialità. UNA CATECHISTA GIGLIOLA

  2. MARA

    Io vorrei una catechista come te, per i miei figli ma anche per me!!…intanto vado a leggermi gli approfondimenti.
    Grazie, Mara

    • perfectioconversationis

      In realtà mi sono resa conto che non c’è niente come dover spiegare un argomento per scoprire quanto davvero se ne sa… e magari correre ai ripari!

  3. Catia

    Come ho già avuto modo di scrivere in commento ad un altro tuo post io sono stata catechista per molti anni ma il pensiero di realizzare un progetto casalingo di catechismo per Matilde non l’ho mai preso in considerazione soprattutto perchè vorrei trasmetterle il senso della comunità e della partecipazione alla vita parrocchiale e oratoriale.
    Ma come per la scuola (anzi in questo caso ancora di più) non deleghiamo completamente a sacerdoti e catechisti la trasmissione dei valori in cui crediamo (ovviamente coinvolgo anche mio marito).
    Per cui oltre a cercare di vivere coerentemente con questi valori, abbiamo fin da piccola creato momenti di preghiera (sera e mattina, pasti), da quando è nata non ha perso una S.Messa tranne che per problemi di salute, ha preso la decisione di diventare chierichetta. Ma soprattutto noi abbiamo cercato di farle capire quanto sia importante la presenza e l’amicizia con Gesù.
    Per quanto riguarda il testo di catechismo, noi in Parrocchia adottiamo quello proposto dalla Conferenza Episcopale Italiana.
    Il testo di quest’anno si intitola “Io sono con voi” e già nel titolo si parla di Gesù.
    Nella prima pagina leggo:
    “Per cominciare. Prendi il filo della Parola e seguilo.Lasciati guidare dalla voce di Gesù ogni giorno. Metti un filo di lana tra queste pagine; sarà il tuo segnalibro. Leggere la Bibbia è tessere la trama della vita cristiana”.
    Mi sembra un testo ben fatto, con letture da Bibbia e Vangelo, con spunti per comprendere le letture e con spunti per farsi interrogare dalle stesse, con preghiere e per finire con un momento da vivere in famiglia.
    Ma il testo, lo sappiamo non basta.

  4. Grazie per aver condiviso il tuo lavoro e le tue riflessioni. La consapevolezza di voler educare i nostri figli alla fede e alla religione sta dando a me e mio marito l’occasione di approfondire argomenti e concetti che sinceramente stavamo dando un po’ per scontati. È bello riprenderli e riscoprirli insieme a loro. Il tuo “programma” offre davvero molti spunti interessanti! Grazie

  5. Ciao. Seguo il tuo blog con interesse. Nei contronti della vostra decisione per il catechismo casalingo nutro rispetto e curiosità, come per l’homescooling. Sono stata per alcuni anni catechista e animatrice del MEG (Movimento Eucaristico Giovanile) della mia parrocchia. Condivido le tue perplessità sull’età della somministrazione dei sacramenti dell’iniziazione. Io tornerei al passato con la confermazione entro i dieci anni, oppure rimanderei tutto alla maggiore età, con la scelta consapevole di ciascuno.
    Per quanto riguarda i testi del catechismo della Cei sono ben fatti e puoi seguire anche quelli. C’è anche quello per i bambini dai zero ai sei anni. Io lo regalo per il battesimo ai genitori e padrini del bambino.
    Poi che un sacerdote non parli di Gesù Cristo è veramente preoccupante. Se non c’è Cristo, la sua morte e resurrezione, su cosa si basa la sua e la nostra fede?
    Forse ha bisogno di un ritiro spirituale che gli chiarisca le idee e lo aiuti a ritrovare il cammino e l’entusiasmo che magari ha perso nel corso degli anni. Bisogna aiutarlo. Preghiamo per lui e per chi gli sta vicino.

  6. Grazie per aver condiviso il tuo programma. L’idea di fare catechismo in casa mi piace molto. Mi informerò per sapere se anche qui in Francia è possibile…

  7. Sei sempre una fonte di ispirazione.
    In rete un buon posto dove trovare materiale è Qumran
    Ma forse lo conosci già.

  8. stefano

    vorrei sapere per cortesia se la catechista ha l’autorita di non mettere al sacramento della confessione i figli se i genitori non partecipano al catechismo famigliare.
    distinti saluti

    • perfectioconversationis

      Non sono un’esperta in materia, ma la prima cosa da dire è che l’ammissione ai sacramenti dovrebbe dipendere in ultima istanza dal parroco e non dai catechisti. In questo il parroco ha una certa discrezionalità: se fissa, magari in concerto con tutta la diocesi, delle regole per l’ammissione ai sacramenti ciò avviene prima di tutti per uniformità e chiarezza proprio nei confronti degli interessati. Ovviamente ci possono essere delle eccezioni che, in quanto tali, vanno valutate e concordate insieme perché non diventino una sorta di “autosomministrazione” dei sacramenti, in cui ognuno decide se vuole accedere, quando, come… Devi comprendere che i sacerdoti si trovano davanti alle situazioni più disparate, ci sono anche famiglie che vogliono la cerimonia perché così fan tutti ma non trasmettono in alcun modo la fede e se i bambini non frequentano neppure il catechismo come assicurarsi che sappiano il significato del sacramento che stanno per ricevere? Non dico che sia il tuo caso, che ovviamente non conosco, però bisogna dare ai responsabili tutti gli elementi per valutare le situazioni. Spero di essermi spiegata e di aver risposto, almeno in parte, alla domanda.

    • gigliola

      Le parrocchie si impegnano ad organizzare degli incontri per i genitori per un cammino di fede assieme ai figlioli, perchè tutti sappiamo che spesso a casa non ritrovano i stessi discorsi e insegnamenti degli incontri di catechismo, anche se sono famiglie cristiane. Bisognerebbe ringraziare queste Parrocchie, che fanno riscoprire ai genitori il loro battesimo ed accompagnare i loro figli ai Sacramenti e vivere con loro una vita cristiana, mettendo in pratica le parole di nostro Signore. Le catechiste sono persone come tutte, che si impegnano per l’amore dei Vostri figli. tutto qui.

  9. Marina M.

    Debbo sinceramente ringraziare Andreas Hofer, un mio contatto su Facebook, per aver citato questo blog in un suo messaggio.
    Io non mi ritengo cattolica e, d’accordo con mio marito, avevamo scelto di non battezzare i nostri figli, anche se abbiamo loro sempre parlato di Gesù come meglio potevamo e sapevamo.
    Soprattutto io ritenevo e ritengo che determinate scelte vadano compiute dal diretto interessato in età matura.
    E’ accaduto un imprevisto, tuttavia: mia figlia ha domandato il permesso di battezzarsi e di frequentare il catechismo. E lo ha domandato con un’ostinazione così commovente che non mi sono sentita di dirle di no.
    Ma su un punto sono esigente ed intransigente: se ha scelto di aderire alla fede cattolica, dovrà capire che non si riduce a quella poltigliosa melassa dolciastra e informe somministrata così spesso durante le lezioni di catechismo.
    Il tuo programma potrebbe risultarmi molto utile. Grazie di averlo reso pubbico. (guarda che tocca fare a una mamma mangiapreti per amore di una figlia 🙂 ).

    • perfectioconversationis

      Ciao Marina,

      mi ha molto toccata quello che scrivi. Di solito quando sento i genitori che dicono di non insegnare la religione a casa perché non vogliono forzare il bambino e che questi dovrà decidere da grande io rispondo che però le medicine gliele danno a forza, a letto a una certa ora ce lo mandano, non gli permettono di mangiare solo patatine e caramelle: in tutti i casi in cui noi genitori riteniamo di fare davvero il bene dei nostri figli, non esitiamo a proporlo e a volte ad imporlo.
      Quale bene più grande può esserci della vita eterna? Se noi non ne parliamo forse è perché noi stessi per primi non ci crediamo davvero.
      Ma il vostro è un caso opposto: “lasciate che i bambini vengano a me”, dice Gesù. Chissà che non si riveli una grazia per tutta la famiglia. Anche perché tu stessa hai già colto il punto fondamentale: non fermatevi alla melassa, date a vostra figlia cibo (spirituale) buono e nutriente.
      Il cattolicesimo non è una religione da nonnine, da fiorellini e angioletti: il cattolicesimo è la religione di sant’Agostino e di san Tommaso, del romanico e del gotico, del canto gregoriano e della “fortissima stirpe” dei monaci, è la religione dei martiri e degli asceti, di filosofi e scienziati, di san Giovanni della Croce e di santa Teresina. Non dico che una bambina debba iniziare con lo studio di san Tommaso, ma è importante dare questo senso di grandezza spirituale che non passa mai per il trionfalismo, perché la vittoria di Gesù Cristo passa dalla croce e non c’è amore più grande che dare la vita per i propri amici.
      Sono lieta di esserti stata utile: ti ho chiesto l’amicizia su Facebook (spero di non aver sbagliato persona), in modo che tu possa avere la mia mail. Per quel poco che posso aiutare, sono a tua disposizione.

      • Marina M.

        Ciao Daniela.
        Se mio marito e io avessimo convintamente aderito a una chiesa cristiana, avremmo indubbiamente tentato di trasmettere ai nostri figli la nostra stessa fede.
        Così non è, tuttavia, per cui a me pareva che avremmo ingenerato unicamente confusione nei bambini se li avessimo inseriti in un contesto come quello cattolico, cui un tempo eravamo appartenuti, ma da cui soprattutto io mi sono allontanata e nei riguardi del quale coltivo una vena alquanto polemica.
        Sono stata spiazzata dagli eventi, però…

        Grazie molte della tua disponibilità.

  10. gigliola

    Ho. aperto la pagina della Santa Messa, ho notato che le immagini sono veramente antiquate, se dobbiamo spiegare ai bambini la Santa Messa dovremmo noi documentarci. Il parroco, oggi, celebra la Santa Messa rivolto all’assemblea e non di spalle, e tutto questo dopo Concilio Vaticano II e non in latino, ma in italiano. Tutta l’ammirazione per il catechismo in casa, i bambini vanno educati alla fede, però in concerto con il parroco e alle catechiste, e mi creda quest’ultime lo fanno con il cuore, studiando, aggiornandosi partecipando a corsi organizzati dalle Diocesi, convegni, incontri di preghiera ecc. e tutto questo spesso avendo una famiglia, un lavoro e problemi . Mi scuso per lo sfogo,ma spesso quest’amore reciproco è riservato solo ad alcuni, invece altri (che si impegnano) vengono riservate solo delle critiche. I bambini hanno bisogno di semplici nozioni, dei punti fermi, e tanto amore e pace, c’è questo nelle famiglie? Perchè questa nostra società è malata? I valori, la fede dove sono? Uniti forse,riusciremmo con le nuove generazioni vincere la nostra battaglia.
    UNA CATECHISTA – GIGLIOLA

    • perfectioconversationis

      Benvenuta Gigliola,
      ho scelto quelle immagini che tu chiami antiquate per due motivi: da un lato spiegano con molta precisione le varie fasi della Messa, e lo fanno con immagini belle, non con bambinetti stilizzati e figure da cartone animato degli anni ’70, dall’altra, come certamente saprai, la Messa nella Forma Straordinaria del Rito Romano (cioè la messa in latino secondo il rito detto di san Pio V) è perfettamente legittima, secondo quanto ci dice il Santo Padre Benedetto XVI. Nel caso della nostra famiglia, frequentiamo alternativamente entrambe le Messe e vorrei che i bambini avessero una formazione che consenta loro di partecipare tranquillamente a entrambe le forme del Rito Romano. In secondo luogo, ti assicuro che ciò che faccio è stato deciso in concerto con il mio parroco, il quale per altro ha coinvolto più volte me e mio marito negli incontri di catechesi per le famiglie in parrocchia, dimostrando almeno un certo grado di fiducia. Non risponderò alla domanda sul perché questa società è malata (ho qualche idea, ma il discorso ci porterebbe molto lontano), ti chiedo invece cosa ti fa credere, se ho capito bene, che formare i figli a una fede salda e approfondita debba essere in contrasto con la pace domestica e l’amore reciproco.

      • gigliola

        HAI CAPITO MALE, FORMARE I FIGLI ALLA FEDE SIGNIFICA OLTRE AGLI INSEGNAMENTI DEL VANGELO – DEVONO VIVERE UNA VITA SERENA DI PACE E D’AMORE DA PARTE DEI GENITORI – IO FACEVO UN DISCORSO GENERALE RIFERITO PROPRIO ALLA NOSTRA SOCIETA’ – PERCHE’ VEDO TANTI BAMBINI TRISTI E ABBANDONATI A SE STESSI NON SEGUITI – E NELL’ETA’ ADOLESCENZIALE SI PERDONO. TI SEMBRA NORMALE? FORSE DOBBIAMO IMPEGNARCI DI PIU’.

  11. gigliola

    insisto , ho aperto altre pagine cliccando nelle parole indicate “confessione” ecc. ma sieti proprio convinti che educare alle fede sia solo leggere questi schemi così risicati oppure spiegare seriamente la distinzione categorica del bene e del male? nulla da dire sul programma da seguire in linea di massima, ma quando si aprono quelle pagine, mi sembra una contraddizione, essendo delle pagine di istruzione alla preparazione a dei Sacramenti.

    • perfectioconversationis

      La scheda che tu leggi in modo arido non è una paginetta che dò da leggere e basta, ma una traccia che seguiamo insieme per toccarne tutti i punti, parlarne e poterli poi ricordare in seguito.
      Per il resto, facciamo un rapido calcolo: io sono nata nel 1968, ho frequentato il catechismo negli anni 1970. Faccio parte della prima generazione catechizzata a cartelloni e canzoncine. Infatti, non ho imparato assolutamente nulla. Tutta la mia generazione, se ha un po’ di fede e un minimo di dottrina, deve ringraziare la famiglia di provenienza, i gruppi e movimenti ecclesiali (CL, Opus Dei, Focolarini…), oppure ha fatto un duro percorso personale. Così sono stati catechizzati i genitori che portano oggi i figli a catechismo. Dunque, si potrebbe fare una prima ipotesi: a catechismo non c’è troppo nozionismo, ce n’è troppo poco e si finisce per perdersi in una nebulosa di buoni sentimenti. E com’è noto, i buoni sentimenti ognuno è convinto di poterli esercitare a casa propria e a modo proprio. Ora, noto che invece la tendenza tra i catechisti è quella di precisare ripetutamente che loro non fanno nozionismo, non sia mai che un bambino acquisisca nozioni! Al limite, bisogna fare catechismo alle famiglie: le quali sono l’esito del catechismo fumoso diffuso mediamente in Italia dalla mia giovinezza ad oggi ma, tant’è, continuiamo a non formare i bambini e a lamentarci degli adulti. Ora, quarant’anni di errore dovrebbero essere sufficienti, per poter capire che qualcosa non è andato per il verso giusto.
      Per come la vedo io, ci sono due alternative:
      ci si rende conto che il cattolicesimo in Italia, come in molti altri paesi, non è più maggioritario, si fa una vera selezione all’origine delle famiglie credenti e praticanti e si concedono i sacramenti solo ai figli di queste famiglie; ovviamente sarebbe una scelta impopolare, ma onesta: sei cattolico? I tuoi figli possono venire a catechismo, altrimenti, la prendiamo più da lontano e dobbiamo prima di tutto convertire te adulto, ma è un altro genere di lavoro. Attenzione: dico cattolico, non santo, perché so bene che non si può limitare accesso sacramentale soltanto a un piccolo gruppo di “perfetti”.
      si prescinde dalle famiglie: quali che siano le motivazioni che le spingono a chiedere un sacramento, si punta su una buona formazione dottrinale e spirituale dei giovani, il che significa, ahimé, acquisire anche un certo numero di nozioni, che magari rimarranno in un angolino della testa per qualche tempo, ma che forse faranno sì che da adulti, se decideranno ad esempio di mandare a catechismo i propri figli, lo faranno a ragion veduta, in piena consapevolezza, e quindi non sarà necessario tentare di catechizzarli prima di poter passare ai loro figli.
      Quello che vedo in giro, invece, è un darci dentro con ancora più cartelloni, ancora meno nozioni, per poi dire che “Sorpresa!” i ragazzi crescendo lasciano la pratica e quando fanno figli dovrebbero essere catechizzati… evidentemente qualcuno non l’ha fatto prima.
      Tutto quel che scrivo, sia chiaro, non è una critica a te, Gigliola, ma una considerazione su come viene fatto molto spesso il catechismo e, forse, inizia a rispondere in parte alla domanda che facevi prima su questa società malata, sui valori, sulla fede… L’amore e la conoscenza di Dio, per quanto è umanamente possibile, sono due cose che vanno di pari passo.

      • gigliola

        mi incoriosisci! ma perchè ce l’ha tanto con questi cartelloni? i miei bambini (7anni) sono feliccissimi quanto porto un cartellone di una storia che al precedente incontro abbiamo letto, spiegato, commentata da loro. ti dicevo sono felici, mi aiiutano ad attaccarlo, lo commentano, osservano l’espressione dei volti e raccontano la storia. Nel caso del cartellone di Caino ed Abele hanno notato la differenza del volto buono da quello cattivo. Ti potrei raccontare tanti episodi riferiti ai cartelloni, l’immagine riesce, soprattutto alla loro età, a far passare il messaggio. Il cartellone, il disegno, il gioco, il DVD, la recitazione, il canto, fa parte del programma che durante l’anno catechistico andiamo a svolgere, sarebbe molto noioso per bambini piccoli solo spiegare con parole. Spieghiano anche dei dipinti famosi e ti assicuro che attravero le immagini i bambini recepiscono, sono attenti ed interessati. gigliola.

  12. gigliola

    sono gigliola, dopo tanto tempo ritorno,non vedo più commenti, come mai? avete deciso di non rendere pubblico il programma fatto in casa che andate a svolgere? non bisogna offendersi nello scambio di opinioni e confronto. C’è un programma ben definito della chiesa cattolica da seguire seriamente, semplicemente mandando i bambini a catechismo insieme agli altri e fare gruppo, Gesù ci ha insegnato che ci si salva insieme e dove si parla di Lui, Lui è in mezzo a noi. Seguiamo il nostro Papa Francesco in pochi giorni ci ha conquistati tutti, con umiltà, semplicità, misericordia, perdono. GIGLIOLA

    • perfectioconversationis

      Ciao Gigliola, non ci sono più commenti perché il blog viene aggiornato poco, nessun altro motivo.
      Non capisco però la critica insistente sul nostro lavoro: tu che sei una catechista dovresti sapere che la famiglia viene definita “Chiesa domestica” dal Catechismo della Chiesa Cattolica. Ciò significa che il compito primario dell’educazione dei ragazzi è della famiglia. La parrocchia, in questo senso, svolge un ruolo sussidiario, cioè fornisce gli strumenti di formazione per tutti coloro che non sono in grado (per preparazione, tempo, ecc…) di occuparsi direttamente dell’educazione religiosa dei propri figli. L’educatore primario, da catechismo, è la famiglia, la parrocchia lo è solo in seconda battuta e in via sussidiaria. Certamente conoscerai il principio di sussidiarietà il quale, insieme a quello di solidarietà, è uno dei due fondamenti della dottrina sociale della Chiesa. Avendo io cinque figli, non si può poi proprio dire che non si parli di Dio in famiglia, né che non si faccia gruppo, anzi: fare catechismo insieme ci spinge a essere più coerenti nei nostri comportamenti quotidiani. Infine, lo ribadisco, ciò che facciamo è stato deciso in accordo con il nostro parroco, non capisco cosa ti faccia pensare che non abbiamo un programma da seguire o che non lo facciamo seriamente.
      Certamente seguiamo io nostro Papa Francesco, così come continuiamo ad amare e seguire gli insegnamenti del suo predecessore Benedetto XVI.

      • 00000

        E’ ammirevole l’insegnamento in famiglia,parte tutto dalla Chiesa domestica, quello che non capisco, essendo un sito che tutti possono leggere, noto una chiusura per l’insegnamento ai bambini da parte dell’organizzazione parrocchiale dettata dai Vescovi e dal nostro Papa, che per me non è sussidiaria ma completa e accompagna gli insegnamenti della famiglia, per tutte le famiglie sia quelle che hanno un bagaglio culturale e religioso e sono in grado di spiegare ai bambini senza difficoltà e per quelle famiglie che non hanno tanti strumenti a disposizione e forse con la loro vita comunque hanno trasmesso ai figli tanti valori e principi,io porto sempre come esempio ai miei bambini di catechismo, mia nonna che avendo 8 figli, La racconto anche a te: lei andava alla I Messa, le ragazze e il ragazzo, alla Messa delle 11, quando tornavano li metteva tutti davanti a lei e diceva loro: “Avete ascoltato attentamente l’omelia del parroco? Tutta la settimana metterete in pratica la parola che vi ha spiegato”. Era nel dopoguerra e non sapeva nè leggere e nè scrivere, tutti figli avevano frequentato il catechismo e quando lei raccomandava questo erano già ragazzi, il concerto con la parrocchia, il parroco è evidente. Forse il mondo andava meglio perchè non esistevano le catechiste. Scherzo! Ti faccio tanti auguri per i tuoi ragazzi. Buon lavoro.GIGLIOLA

  13. TERESA

    vorrei dialogare su questi argomenti fondamentali della vita e la formazione dei bambini, avendo speso una vita intera per loro, anche per migliorare questa nostra società nel futuro perchè loro sono il nostro futuro! ma evedentemente non c’è interesse. GIGLIOLA

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