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Introibo ad altare Dei

Abbiamo montato il nostro altare coram Deo (cioè orientato verso Dio, a est e nel Tabernacolo).

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Ora possiamo parlare della Messa, dei paramenti e degli arredi liturgici.

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E ripassare le parti della Messa e l’anno liturgico.

Bello, vero? Se vi interessa si trova qui e, per ordinarlo dall’Italia, potete provare qui.

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Candelora

Nunc dimittis servum tuum Domine,
secundum verbum tuum in pace.
Quia viderunt oculi mei salutare tuum,
quod parasti ante faciem omnium populorum,
lumen ad revelationem gentium
et gloriam plebis tuae Israel.
Gloria Patri et Filio
et Spiritui Sancto,
sicut erat in principio et nunc et semper
et in saecula saeculorum. Amen.

Oggi, 2 febbraio, è la festa liturgica della Presentazione di Gesù al Tempio, o Candelora.

Si ricordano la presentazione di Gesù al Tempio e la purificazione rituale della Vergine Maria. Questa festa si riferisce alle usanze ebraiche legate alla nascita di un figlio. Secondo quanto prescritto dal Levitico, infatti, le donne erano impure per sette giorni dopo il parto e non potevano partecipare a nessun rito per altri 33 giorni. Trascorso questo periodo, Maria e Giuseppe si recarono a Gerusalemme per la presentazione e l’offerta del Bambino.

A 40 giorni dal Natale, Gesù venne presentato al Tempio e offerto a Dio. L’offerta era simbolica e per riscattare un bambino era necessario offrire un animale, perché fosse sacrificato nel Tempio. Solitamente l’offerta prescritta era un agnello ma, nel caso di famiglie modeste come quella di Gesù, era sufficiente un paio di colombe.

“portarono il Bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore”(Luca 2,21-24)

Tradizionalmente oggi è la data in cui si smontano i presepi e finisce ogni celebrazione legata al Natale.

Candelora è il nome popolare della festa e deriva dal latino “candelorum”: si ricorda infatti che Gesù Cristo è la luce che viene nel mondo, “luce per illuminare le genti” si dice nel cantico di Simeone, e tradizionalmente si benedicono le candele. Dunque, nel cuore dell’inverno, la Candelora è anche festa della Luce, intesa in senso pienamente cristiano.

Chi volesse godere della bellissima liturgia tradizionale per la festa odierna, può dare un’occhiata qui.

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Fuoco al mondo!

Fiunt non nascuntur, Christiani

(Tertulliano)

Per abitudine, evito le librerie cattoliche come la peste, sono diffidente verso l’ora di religione cattolica nelle scuole, guardinga nei confronti dei corsi di catechismo parrocchiali.

Contravvenendo alle mie idiosincrasie, qualche mattina fa sono entrata in un libreria cattolica, complici il freddo, una mezz’ora d’attesa e una collocazione dietro l’angolo rispetto al luogo del mio appuntamento. Avrei dovuto conoscermi meglio, perché è subito iniziato il travaso di bile.

In bella vista, nel punto più centrale e di rilievo del negozio, c’erano pile di libri di Vito Mancuso: l’ultimo e il precedente, per non far torto a nessun aspetto del Mancuso-pensiero.

Attorno, Piergiorgio Odifreddi, Hans Küng Salviamo la chiesa, Enzo Bianchi in tutte le salse e quest’ultimo, ho dovuto ammetterlo, sembrava il più tradizionalista della compagnia. Mi giro e vedo un’opera dell’ingegno di Roberto Giacobbo Aldilà. La vita continua? – il punto interrogativo è di rigore -, una biografia di Marilyn Monroe – il cui risvolto di copertina ci informa entusiasta come sia l’unica scritta da una femminista -,un libro per bambini in versi sul Risorgimento, che declama le eroiche virtù di Giuseppe Garibaldi, un agile volumetto dal titolo Dall’homo sapiens all’homo strunz, il quale, per gli evidenti fini satirici, rischiava di essere il meno dannoso del gruppo, ma non ho avuto cuore di verificare.

Il libro di Costanza mancava; vediamolo in positivo: forse l’avevano appena terminato. In compenso era presente in numerosi esemplari L’educazione delle fanciulle, di Luciana Littizzetto.

Mi son detta che probabilmente il settore novità è obbligato a proporre alcuni testi di cui si parla nei mezzi di comunicazione, non foss’altro che per fini economici e diritto di informazione. Meglio passare al catalogo. Arrivo a scaffale e vedo un solo libro messo in evidenza: Quando i cristiani perseguitarono i pagani. Storia nascosta del cristianesimo violento. Ecco, questo è stato esattamente il punto in cui è iniziata a mancarmi l’aria e sono dovuta uscire.

Cambio scenario: incontro di catechismo per ragazzi di prima media, in preparazione alla Cresima. Dopo anni di schede da colorare, discorsi generici, candeline, girotondi, cartelloni, film da vedere e canti da preparare, pare che qualcuno si sia accorto che questi ragazzi non hanno imparato proprio niente, dico NIENTE. Eh no, qui bisogna correre ai ripari. “Noi continuiamo con le candeline ma, a parte, vi diamo un foglio con le cose minime che dovreste sapere: cos’è la Bibbia, chi è Abramo, chi è Mosè”. A 11 anni? Alle opere di misericordia corporale ci arriviamo per l’età della pensione? O forse, con più probabilità, mai. E la Messa? Ok, il popolo di Dio, l’incontro, la Parola, l’assemblea… ma la vogliamo dire una volta la parola Sacrificio, a questi ragazzi? No, sembra di no.

Altro cambio di scenario: ora di religione a scuola. Senza parlare di conoscenti e amici, solo per esperienza diretta dei miei figli, negli anni ho raccolto numerose chicche:

–          “ricordati di santificare le feste” non è un comandamento che sancisce un dovere verso Dio (questa risposta è stata esplicitamente segnata come errore), ma verso il prossimo (come dire: ricordati di andare alle feste);

–          “alle famiglie vorrei dire che non si preoccupino, non tratteremo del Natale solo dal punto di vista cristiano, ma anche da quello ebraico e islamico” (?);

–          “questo è uno spettacolo di Natale, ma non vuole avere significati religiosi”;

–          per l’interrogazione di terza liceo classico potete leggere Karol Wojtyla o Karl Barth (la discriminante sarà il nome che inizia con la K?).

Mi fermo qui, ma solo per motivi di spazio. Diciamo che gli insegnanti di religione dei miei figli che ho preferito, nel corso del tempo, sono stati quelli che non hanno insegnato nulla. Sempre meglio della dis-educazione.

Cos’hanno in comune questi episodi?

Il fatto di essere tutti intimamente collegati alla nostra formazione cristiana e a quella dei nostri figli.

Tertulliano diceva che non si nasce, ma si diventa cristiani. La nostra non è una religione etnica e neppure una tradizione nazionale: per un certo periodo è stata, certo, anche un po’ queste due cose ma, nell’essenza, ogni generazione va nuovamente educata da zero al cattolicesimo, va avvicinata a Cristo con la mente, il cuore e l’anima, pena una generazione di pagani o semi-cristiani, incapaci di impadronirsi da soli di tutta la bellezza e la profondità che il cattolicesimo porta in sé.

La mia generazione è stata forse la prima a essere catechizzata a candeline e cartelloni (e a chi tenti da ciò di evincere l’età, eccolo servito: sono nata nel 1968), e infatti siamo mediamente digiuni di ogni concetto preciso in fatto di religione – a meno di aver fatto esperienze personali particolari, o avuto famiglie fortemente devote, essere passati da conversioni, gruppi di preghiera, movimenti, ecc.

I nostri figli sono messi peggio di noi ma, ancora oggi, il catechismo e l’ora di religione continuano sulla stessa linea esperienzial-sentimentale in voga ai miei tempi.

 I libri che si trovano nelle librerie cattoliche, probabilmente, sono quelli su cui si formano i nostri dubbiosi catechisti, i tormentati sacerdoti, i problematici professori di religione. Tutti lamentano lo status quo, ma nessuno dice a chiare lettere: abbiamo sbagliato, volevamo rendere la fede un fatto vissuto più pienamente, meno nozionistico, più vicino, e l’abbiamo semplicemente sradicata dalla società -salvo foglietti d’emergenza un attimo prima della Confermazione -.

Sua Santità Benedetto XVI, alle Giornate Mondiali della Gioventù di quest’anno, a Madrid, ha ricordato ai giovani una frase di santa Caterina da Siena: «Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo». Da far tremare i polsi.

Ecco, noi genitori, educatori, catechisti, maestri, siamo ciò che dovremmo essere?

Ci siamo accorti che un mondo è finito, che siamo minoranza, che non possiamo semplicemente vivacchiare su posizioni acquisite, ma dobbiamo ri-evangelizzarci e ri-evangelizzare? Non sono io a dirlo, è stato uno dei temi portanti già del pontificato del beato Giovanni Paolo II, ma è sempre bene ripeterlo.

Insomma, I have a dream: librerie cattoliche, catechismi ben fatti, ore di religione cattolica davvero cattoliche. E famiglie che ricomincino a prendere su di sé la responsabilità dell’educazione, anche religiosa, dei propri figli.

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L’Immacolata Concezione spiegata ai bambini

Oggi inizia la novena che precede la solennità dell’Immacolata Concezione. La festa sarà l’8 dicembre.

Il dogma fu proclamato nel 1854 dal beato Pio IX, ma in realtà nella credenza popolare l’idea era presente (per quanto non esente da dispute teologiche) sin dalle primissime comunità cristiane.

Ma cosa significa “Immacolata Concezione”? Come spiegarla ai bambini?

In questo periodo di attesa per il Natale, per la nascita di Gesù, è abbastanza normale parlare anche della mamma di quel bambino che il mondo attende. Possiamo prima di tutto parlare dell’angelo che porta l’annuncio a Maria. Chi è Maria? Una giovane donna ebrea, molto pia e molto buona, che vive intensamente l’attesa del Messia, conosce le promesse dei profeti dell’Antico Testamento e desidera ardentemente che si realizzino.

Uno splendido angelo, l’arcangelo Gabriele, le appare un giorno e le parla di cose enormi: le dice “Ave, piena di grazia. Il signore è con te” (qui si può chiedere ai bambini se ricordano una preghiera che inizia proprio così). Le dice che avrà un bambino, sarà il figlio di Dio.

Poteva Dio scegliere una persona malvagia per accogliere il suo Figlio?

Quando una mamma qualunque aspetta un bambino prepara la casa, prepara i vestiti, il lettino… Dio ha “preparato” in un certo senso la sua mamma, facendola nascere senza peccato (sin dal concepimento). I genitori di Maria si chiamavano Anna e Gioachino (erano i nonni di Gesù) ed erano molto vecchi quando lei nacque. Lei fu la risposta alle loro più ardenti preghiere. Maria nacque dunque senza il peccato originale, senza la macchia che colpisce gli uomini fin dalla cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre. Questo è un regalo unico, nessun altro essere umano ha mai avuto un regalo così, perché Gesù aveva scelto la sua mamma ancora prima che lei venisse al mondo e le aveva fatto un regalo speciale. Maria è nata dunque senza peccato originale e non ha mai commesso nessun peccato in vita sua, né mortale né veniale. Eppure Maria rimane libera in ogni momento della sua vita: l’angelo non va a darle un ordine, va a chiedere un permesso. E Maria risponde senza esitazioni: “Eccomi, sono la serva del Signore”. Pur senza il peccato originale, Maria poteva scegliere il bene come il male e ha scelto di fidarsi di Dio.

Anche noi, come Maria, dobbiamo fidarci di Dio, dirgli di sì in ogni momento della nostra vita.

Anche noi, come Maria, siamo liberi di fare il bene o il male, ma abbiamo da Dio tutti gli strumenti (la grazia) necessari a fare il bene.

Noi non siamo nati senza il peccato originale, ma ci è stato tolto con il battesimo.

Ai bambini più grandi si può raccontare o leggere la storia della Medaglia miracolosa e di santa Caterina Labouré.

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La presentazione di Gesù al Tempio


Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

Lc 2, 22-40

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Un programma per il catechismo

(San Martino di Tours, disegnato da Marco, 6 anni)

“(…) L’età della discrezione per la Comunione è quella in cui il fanciullo sa distinguere il Pane eucaristico dal pane comune e materiale, da potere divotamente accostarsi all’altare. Non si ricerca dunque una perfetta conoscenza in materia di fede, essendo sufficienti pochi elementi, cioè una qualche cognizione; né è necessario il pieno uso della ragione, bastando un uso incipiente, cioè un cotal quale uso della ragione. Laonde protrarre in lungo la Comunione e fissar per essa un’età più matura, è uso del tutto riprovevole e condannato più volte dalla Sede Apostolica.”

(Decreto Quam singulari, emanato da San Pio X l’8 agosto 1910)

Sarò io che prendo le cose troppo sul serio, ma da giorni cerco di stilare un programma per il catechismo di Giorgio (in preparazione alla prima Confessione e alla prima Comunione) e per quello di Caterina (in preparazione alla Confermazione). Il punto è che il catechismo ufficiale che dovrei usare è talmente vago, che non capisco neppure quali temi vuole affrontare. Ci sono una serie di frasi generiche inanellate in modo talmente fumoso da dare un senso di vuoto assoluto. Caterina, poi, mi ha fatto cordialmente notare: ma quanti bambini che ridono dobbiamo colorare ogni anno? E  – bisogna ricordarlo – lei è quella che AMA colorare, stendo un velo pietoso sui commenti di Giorgio.

Forse non sono moltissime le famiglie che decidono di fare il catechismo in casa, ma credo che molte di più siano quelle che amerebbero poter seguire i propri figli in questo percorso, verificando che apprendano le nozioni basilari della fede (e magari che non venga loro insegnata direttamente l’eresia, come – ahimé – succede talora).

Ho detto talmente tante volte che la famiglia è il responsabile finale dell’educazione dei figli (sia quando se ne occupa direttamente, sia quando sceglie la scuola, i catechisti…), che non parrà certo strano che tale responsabilità io la applichi anche (soprattutto) all’educazione religiosa.

Cosa deve sapere dunque un bambino per potersi accostare ai sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucarestia?

1. Distinguere il pane comune dal Pane eucaristico

2. Conoscere i due principali misteri della fede:

– Unità e trinità di Dio

– Incarnazione, passione, morte e resurrezione di Cristo

3. Conoscere i due comandamenti dell’amore:

– Amerai Dio con tutto il tuo cuore, tutta la mente e tutta l’anima

– Amerai il prossimo come te stesso

Se i bambini vivono in famiglie cattoliche, è possibile che abbiano queste nozioni (con un grado di approfondimento adeguato alla loro età) tra i cinque e i sei anni. Anzi, conosceranno anche il Natale e la Pasqua, avranno imparato qualche preghiera, avranno appreso di avere un angelo custode, sapranno qualche episodio della vita di Gesù. Che senso ha procrastinare oltre? Fino a 8/9 anni?

Personalmente ritengo che la prassi attuale sia dovuta a una scarsa fiducia (anche di una parte del clero) nella Grazia che deriva dai sacramenti, unita alla constatazione che la maggior parte delle famiglie che iscrivono i figli al catechismo NON è cattolica, o meglio: non lo è in modo profondo e consapevole, quindi bisogna iniziare un discorso da zero (attorno ai 7 anni, quando i bambini hanno imparato a leggere e iniziano la frequenza del catechismo). Insomma, si tratta di tenere il minor profilo possibile (altrimenti, a dichiarare in toto la dottrina cattolica, si urtano mille sensibilità), nel più lungo tempo possibile (il sottotesto è: non appena avrete ricevuto i sacramenti sparirete per sempre, lo sappiamo, quindi ce la prendiamo comoda).

Da queste riflessioni è scaturito un programma di catechismo graduale, a partire dai 4 anni fino ai 12, che non richiede nessun testo particolare (almeno nei primi anni), se non una Bibbia, un Catechismo della Chiesa cattolica (eventualmente sotto forma di Compendio), alcune schede che ho preparato (alle quali inserisco direttamente il link nel testo – e altre ne ho in programma) e la possibilità di accedere alle vite di alcuni santi (si veda ad esempio il sito Santi e Beati).

Questo lavoro è stato fatto per me stessa e per i miei figli e può contenere degli errori (che spero di correggere in corso d’opera) ma, come in altre occasioni, mi piace condividere (sono molto graditi commenti, consigli, correzioni).

Il primo anno si dovrebbe parlare di alcune cose elementari, come il Natale a la Pasqua, in modo del tutto adeguato al livello cognitivo dei bambini. Negli anni seguenti molti concetti vengono ribaditi, con un sempre maggior grado di approfondimento, mentre i nuovi concetti sono evidenziati in grassetto, in quanto rappresentano un programma più specifico dell’anno in corso.

Per le preghiere, si può vedere qui.

Programma catechismo


4 anni

Ascolto di episodi della Bibbia in famiglia (Adamo ed Eva, Noè, Mosè)

Episodi della vita di Gesù, in particolare racconto di Natale, Pasqua e parlare di Maria.

Racconto di vite di santi: san Giorgio, san Francesco, san Martino, san Michele, san Benedetto.

Preghiere del mattino e della sera, preghiere dei pasti.

L’angelo custode.

5 anni

Ascolto della Bibbia in famiglia (Adamo e Eva, Caino e Abele, Noè, Abramo, Mosè).

Episodi della vita di Gesù, in particolare racconto di Natale, Pasqua e parlare di Maria.

Racconto di vite di santi: san Giorgio, san Francesco, san Martino, san Michele, san Benedetto e santa Scolastica.

Preghiere del mattino e della sera, preghiere dei pasti.

L’angelo custode.

Spiegare il segno della croce (Padre, Figlio e Spirito Santo)

Dio ci vuole bene.


6 anni

Ascolto della Bibbia in famiglia (Adamo e Eva, Caino e Abele, Noè, la torre di Babele, Abramo,  Giuseppe, Mosè, Giosuè).

Episodi della vita di Gesù, in particolare parlare dell’Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua e parlare di Maria.

Racconto di vite di santi: san Giorgio, san Francesco, san Martino, san Michele, san Benedetto e santa Scolastica,  san Tarcisio.

Preghiere del mattino e della sera, preghiere dei pasti.

Spiegare ancora il segno della croce (Padre, Figlio e Spirito Santo).

Dio ci vuole bene.

Amare Dio è amare il prossimo (parabola del buon Samaritano).


7 anni

Ascolto della Bibbia in famiglia (Adamo e Eva, Caino e Abele, Noè, la torre di Babele, Abramo, Mosè, Giosuè, Isaia, Davide).

Episodi della vita di Gesù, in particolare parlare dell’Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua e parlare di Maria.

Racconto di vite di santi: san Giorgio, san Francesco, san Martino, san Michele, san Benedetto e santa Scolastica, san Tarcisio.

Preghiere del mattino e della sera, preghiere dei pasti.

Spiegare il segno della croce (Padre, Figlio e Spirito Santo).

Dio ci conosce, ci ama, ci viene incontro. Dio ci ha amato per primo. Approfondire la creazione, il peccato originale, Caino e Abele, Abramo e Isacco, Mosé e i comandamenti, mettendo in relazione il Natale e la Pasqua con la storia della salvezza (Dio ci viene incontro).

Come rispondiamo all’amore di Dio?  “Ogni volta che avrete fatto questo a uno dei più piccoli…” (Mt 17, 1-8).


8 anni Confessione

Ascolto della Bibbia in famiglia (Adamo e Eva, Caino e Abele, Noè, la torre di Babele, Abramo, Mosè, Giosuè, Isaia, Davide, Salomone, Giobbe).

Episodi della vita di Gesù, in particolare parlare dell’Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua, Immacolata Concezione, Assunzione, Visitazione.

Racconto di vite di santi: san Giorgio, san Francesco, san Martino, san Michele, san Benedetto e santa Scolastica, san Tarcisio.

Preghiere del mattino e della sera, preghiere dei pasti.

Ripasso: Dio ci conosce, ci ama, ci viene incontro. Dio ci ha amato per primo. Approfondire la creazione, il peccato originale, Caino e Abele, Abramo e Isacco, Mosé e i comandamenti, mettendo in relazione io Natale e la Pasqua con la storia della salvezza (Dio ci viene incontro).

Come rispondiamo all’amore di Dio?  “Ogni volta che avrete fatto questo a uno dei più piccoli…” (Mt 17, 1-8),.

La Bibbia: storicità, struttura, autori, lingue in cui è scritta, trasmissione. I luoghi della Bibbia (cartina). Chi sono gli evangelisti.

Come amare il prossimo?  Il buon samaritano. Opere di misericordia corporale e spirituale.

Il decalogo (spiegare punto per punto, v. scheda su Esame di coscienza e comandamenti).

Il perdono di Dio (il figliol prodigo, il buon pastore, il fariseo e il pubblicano -Lc, 18, 9-14).

Spiegazione della confessione (v. scheda su La confessione).

9 anni  Comunione

Ascolto della Bibbia in famiglia (Adamo e Eva, Caino e Abele, Noè, la torre di Babele, Abramo, Mosè, Giosuè, Isaia, Davide, Salomone, Giobbe, Salomone, Elia ed Eliseo).

Episodi della vita di Gesù, in particolare parlare dell’Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua,  Pentecoste,  Corpus Domini, Immacolata Concezione, Assunzione, Visitazione. Atti degli apostoli.

Racconto di vite di santi: san Giorgio, san Francesco, san Martino, san Michele, san Benedetto e santa Scolastica, san Tarcisio, santa Giovanna d’Arco, san Luigi IX, san Thomas Beckett.

Preghiere del mattino e della sera, preghiere dei pasti.

Ripasso: la Bibbia, storicità, struttura, autori, lingue in cui è scritta, trasmissione. I luoghi della Bibbia (cartina), chi sono gli evangelisti.

Come amare il prossimo?  Il buon samaritano.

Il decalogo. Opere di misericordia spirituale e corporale.

Il perdono di Dio (il figliol prodigo, il buon pastore).

Spiegazione della confessione (v. scheda preparata per esame di coscienza).

Cosa chiedere a Dio?

Padre Nostro spiegato punto per punto.

Le virtù teologali: fede, speranza, carità.

Le virtù cardinali: prudenza, temperanza, fortezza, giustizia. Fare esempi di virtù scelti dalle vite di santi.

La Santa Messa: prima spiegazione.


10 anni

Ascolto della Bibbia in famiglia (Adamo e Eva, Caino e Abele, Noè, la torre di Babele, Abramo, Mosè, Giosuè, Isaia, Davide, Salomone, Giobbe, Salomone, Elia ed Eliseo).

Episodi della vita di Gesù, in particolare parlare dell’Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua, Pentecoste, Corpus Domini, Cristo Re, Immacolata Concezione, Assunzione, Visitazione. Atti degli apostoli, predicazione di Paolo.

Racconto di vite di santi: san Giorgio, san Francesco, san Martino, san Michele, san Benedetto e santa Scolastica, san Tarcisio, , santa Giovanna d’Arco, san Luigi IX, san Thomas Beckett,

santa Teresina, san Francesco Saverio, santa Maddalena.

Preghiere del mattino e della sera, preghiere dei pasti.

Ripasso: le virtù teologali e cardinali.

Il credo spiegato punto per punto.

La Santa Messa come sacrificio perfetto (v. scheda La santa Messa)): spiegazione approfondita (Abramo e Isacco, Calvario). Le parti della Messa e il loro significato. Tempi e colori liturgici.


11 anni

Lettura della Bibbia approfondita (brani di Giobbe, Salmi, un Vangelo sinottico).

Episodi della vita di Gesù, in particolare parlare dell’Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua, Pentecoste, Corpus Domini, Cristo Re, Immacolata Concezione, Assunzione, Visitazione. Atti degli apostoli, predicazione di Paolo. Le prime comunità, il monachesimo, la diffusione del cristianesimo.

Racconto di vite di santi: san Giorgio, san Francesco, san Martino, san Michele, san Benedetto e santa Scolastica, san Tarcisio, santa Giovanna d’Arco, san Luigi IX, san Thomas Beckett, santa Teresina, san Francesco Saverio, santa Maddalena, santa Caterina da Siena,  san Domenico, sant’Ignazio.

Preghiere del mattino e della sera, preghiere dei pasti.

I doni dello spirito santo, spiegati punto per punto.

Ripasso: il credo. La Santa Messa come sacrificio perfetto; spiegazione approfondita (Abramo e Isacco, Calvario). Le parti della Messa e il loro significato. Tempi e colori liturgici.

Il ruolo del Magistero ed elementi di apologetica.


12 anni Cresima

Lettura della Bibbia approfondita (Vangelo di Giovanni).

Episodi della vita di Gesù, in particolare parlare dell’Avvento, Natale, Quaresima, Pasqua, Pentecoste, Corpus Domini, Cristo Re, Immacolata Concezione, Assunzione, Visitazione. Atti degli apostoli, predicazione di Paolo. Le prime comunità, il monachesimo, la diffusione del cristianesimo. Alcuni tratti di storia del cristianesimo: le persecuzioni, i concili, gli ordini religiosi, il Sacro Romano Impero, la Riforma cattolica.

Racconto di vite di santi: sant’Agostino e san Tommaso.

Preghiere del mattino e della sera, preghiere dei pasti.

Ripasso:  ancora il credo.

Il ruolo del Magistero ed elementi di apologetica.

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Un piccolo progetto di homeschooling

Uno dei miei obiettivi per quest’anno è di semplificare molte cose: soprattutto gli oggetti e le nostre attività. Tra queste, i vari catechismi erano diventati delle voragini mangia-tempo. Nella mia parrocchia a ogni classe scolastica corrisponde un giorno del catechismo: i bambini di seconda frequentano il martedì, quelli di terza il mercoledì, e così via. Per me, dal prossimo anno, significherebbe essere in parrocchia 3 giorni alla settimana per accompagnamenti e ritiri. Significherebbe controllare gli ulteriori relativi compiti (lottando soprattutto con Giorgio, che odia colorare e qui da noi il catechismo si può fare avendo idee assai vaghe sulla religione cattolica, ma non senza colorare). Significherebbe sacrificare il poco sport che fanno i bambini e soprattutto il loro poco tempo libero, che per me è invece preziosissimo e vorrei difenderlo a spada tratta. Forse se non avessi letto così tanto sull’homeschooling negli ultimi tempi non mi sarebbe neppure venuto in mente… invece ecco che lancio lì un’idea al nostro parroco, ecco che lui la capisce e accetta, ecco che si parte.

Farò catechismo io stessa ai miei figli.

Nel Catechismo della Chiesa Cattolica (quello ufficiale), la famiglia è definita “chiesa domestica” e a lei è delegata principalmente l’educazione religiosa. Tutte le altre figure che collaborano alla catechesi dei ragazzi hanno un semplice ruolo sussidiario (cioè intervengono solo ove e in quanto la famiglia avesse bisogno di sostegno). Nel nostro caso questo genere di educazione è iniziata il giorno stesso della nascita dei figli, i bambini imparano prima di tutto da un certo clima di preghiera, dalla frequenza alla Messa, dai discorsi che sorgono quasi casualmente, dai libri che leggiamo. Parliamo di vite di santi, dei vari periodi dell’anno liturgico (iniziando ovviamente da Natale e Pasqua). Lo facciamo con naturalezza, vivendo noi per primi ciò che vorremmo trasmettere.

Da circa un anno abbiamo cominciato a leggere di tanto in tanto un bellissimo catechismo francese, e abbiamo quasi finito il primo volume (in estate ci siamo interrotti).

Ora si aggiunge l’impegno di fare un discorso più articolato, in preparazione alla Riconciliazione  e alla prima Comunione per Giorgio e alla Confermazione per Caterina. In parte dovremo usare gli stessi libri che usano i bambini che frequentano, anche perché è possibile che qualcuno verifichi in seguito che i miei figli li conoscano almeno un po’. Però si tratta di testi un po’ vaghi, che non mi fanno impazzire.

Ora ho pensato a una piccola “programmazione” per quest’anno catechistico, cercando di partire da una conoscenza precisa di alcuni punti fermi, dalla frequentazione della Scrittura e dalla preghiera.

Ne sono venuti fuori due pro-memoria: il primo per aiutarli nell’esame di coscienza serale, il secondo per spiegare bene la Confessione. Li ho stampati ridotti del 60%, il primo su carta colorata e li ho plastificati (il primo è composto da due pagine, che ho disposto con i dorsi accoppiati, per avere un foglio leggibile sui due lati). Ora Giorgio e Caterina li tengono nelle bacheche personali che hanno vicino ai loro letti e li consultano quando serve.

Se a qualcuno interessano, sono qui:

Esame di coscienza

Confessione

 

Per quanto riguarda la Scrittura invece abbiamo deciso di ascoltare e leggere ordinatamente dei libri con CD pubblicati tempo fa dal Corriere della Sera: sono splendidamente illustrati, ben raccontati (come testi) e ben narrati (come lettura-recitazione). Vorrei procedere lentamente e stimolare soprattutto la conversazione sui temi che suscitano il loro interesse. Inoltre vorrei trasformare le lezioni in sedute rilassate, nel fine settimana, in cui coinvolgere anche i piccoli, iniziare quando si vuole e finire quando l’attenzione diminuisce.

Spero che l’esperimento funzioni!

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La Miche de Pain

Ho scoperto questo catechismo illustrato in Francia (si può ordinare qui) e me ne sono innamorata. E’ suddiviso in tre volumi e ha delle illustrazioni magnifiche. E’ semplice (lo apprezza anche il mio piccolo di 5 anni) ed estremamente ben orientato. Tento di farne un capitolo (non di più) a settimana, e siamo quasi a metà del primo volume. Essendo basato sulla ripetizione graduale di pochi concetti alla volta, e avendo al termine del capitolo una serie di domande utili per fissare le nozioni acquisite, ho la netta impressione che i bimbi abbiano appreso idee anche complesse (differenza tra corpo e spirito, paternità di Dio, caduta del peccato originale, volontà salvifica di Dio Padre attraverso il Figlio). Ma quello che più apprezzo è la “bellezza” di questo catechismo (nelle illustrazioni, nei concetti, nella scelta delle parole), che parla ai bambini del Vero attraverso il Bello (due concetti che, ovviamente, in ultima istanza coincidono).

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